Categoria: Previdenza sociale

Poco meno di due anni

La mia convinzione era che le risorse pubbliche fossero ormai al limite dell’esaurimento e che i margini di manovra fossero decisamente limitati; stretti nella morsa di una crisi molto più lunga del previsto un’ulteriore espansione della spesa pubblica non finalizzata alla crescita avrebbe costretto le autorità governative ad agire sia sotto il profilo fiscale che adottando misure di riduzione del welfare.

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Perché occorre investire

Dopo tanti anni di attività nel settore bancario e finanziario posso dire quanto e come siano stati interessati da profondi mutamenti i mercati ed i suoi numerosi attori; uno solo di questi è rimasto pressoché fedele agli schemi ed alla mentalità di un tempo: il risparmiatore. È il solo a non aver mutato approccio, abitudini e conoscenze tecniche in un contesto operativo di grandissima incertezza, non completamente consapevole che quello che è in gioco: la salvaguardia del patrimonio suo e della sua famiglia.

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La crisi era imprevedibile

Ciò che ne esce con le ossa rotte da questa crisi è l’inutilità delle previsioni tradizionali nella gestione del portafoglio. L’asset allocation strategica non può essere gestita unicamente con il buon senso e la convinzione di possedere la palla di vetro. Da decine di anni infatti si sa che l’asset allocation strategica è la variabile dominante nella performance del portafoglio ma ben pochi si interessano alle metodologie con cui gestirla.

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3 temi caldi

Si parla dell’allungamento del periodo lavorativo e della continua erosione del montante previdenziale da cui discendono le rendite previdenziali che si agganceranno alle speranze di vita. In altre parole lavoreremo più a lungo e percepiremo rendite sensibilmente più basse.

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